sabato 8 gennaio 2011

Il cartizze Garbara e .... così sia !

Lo andiamo ripetendo da tempo.Ci sono due tipologie di giornalisti.
Quelli del computer (per altro strumento, 'dopo', insostituibile di lavoro) e del telefono cellulare e quelli che, secondo una antica lectio dello storico direttore del Cagnan, Remigio Forcon, consumano le suole delle scarpe ( e, aggiungiamo noi, anche le gomme di vecchie automobili poco di moda!).
Sicuramente apparteniamo alla seconda categoria dello spirito e del .... consumo gommoso.
Così quando abbiamo degustato il cartizze di casa Garbara al ristorante Salis, non abbiamo resistito ed eccoci di fronte a Mirco Grotto.
Un passato , recente (vista l'età), di dirgente d'azienda, la 'fuga' dal mondo dell'industria, per rituffarsi nell'azienda di papà Ambrogio e respirare un'altra aria e un'altra vita.
Siamo a Santo Stefano di Valdobbiadene e l'azienda di Mirco (piccolissima),'occupa' una delle porzioni di collina ( di vetta), più belle della zona del cartizze.
Non voglio qui riaprire l'annosa questione del numero spropositato di bottuglie di cartizze proposte e vendute come tali, rispetto ad un territorio che è un autentico fazzoletto.
Fatti e misfatti della vita,abbonadantemente denunciati e abbondantemente esistenti, in questo italico vezzo di arrangiarsi furbescamente.
Garbara fa pochissime bottiglie e le fa, semplicemente, bene.
Passione, competenza, e , perchè no, idee chiare hanno fatto di questo marchio un autentico segno di eccellenza.
Tra tanti prosecchi di cui celebriamo la indubbian oriogine di.... cantina (non già dal vigneto),spumanti che ti muoiono in bocca e zaffate inesorabili di profumi che spengono le nostre ormai remote voglie di nettari divini, Garbara ci ha restituito il senso di un vino grande,onesto, pulito.
E non è poco.Se così ci permettete.
Altrimenti, va bene lo stesso !

Salis : un ristorante dei nostri desideri

Lungo la strada che porta da Santo Stefano di Valdobbiadene a Saccol,Gianmaria Geronazzo (ben aiutato da Eleonora), hascelto di aprire Salis,Cibo&Vino,un ristorantino per non più di trenta commensali.
Diamo una occhiata al menù.
La cucina si ispira rigorosamente al volgere delle stagioni e privilegia i prodotti del territorio,interpretati con quel pizzoco di fantasia e creatività che di certo non guastano.
Da tempo andiamo dicendo che il rispetto degli elementi primari in cucina deve essere toale.ma questo rispetto, dovuto a Madre Terra, può tranquillamente convivere con lo spirito di ricerca e di intraprendenza dello chef.
Ci vogliono conoscenza, fantasia e umiltà.
Già l'umiltà.Quella dore che ci fa dire che in cucina (come in tutte le arti), c'è sempre qualocsa da imparare.
Al Salis,tutto questo succede. Anche nella scelta dei vini.
E così sia !

martedì 4 gennaio 2011

….da Lino,Pizzeria a Covolo di Pederobba

Le visite gustose de l’Italia del Gusto

Siamo,per la verità di ‘buoni cronisti’,da sempre estimatori di Lino Durante e della sua famiglia.Nella loro pizzeria ,da Lino,abbiamo potuto assaggiare, senza temi di smentita ,una delle migliori pizze della provincia di Treviso.

Di questi tempi i poveri viandanti del gusto, che consumano ancora la loro suola delle scarpe e le gomme di vecchie automobili, sono letteralmente massacrati da pizze che richiedono la scorta di acqua minerale per essere digerite.

Lo diciamo con franchezza : mangiare una buona pizza, ben impastata e ben lievitata, con commenti di qualità, è diventata una impresa !

Sciagurati pizzaioli, magari forniti di diploma ottenuto con due settimane (quando è molto!), di corsi delinquenziali, sono approdati ai forni e distribuiscono le loro prodezze roteanti,senza conoscere nulla o quasi degli impasti e di quant’altro renda ‘grande’ la pizza.

Lino,in una recente intervista ad un giornale locale, confessava che sta tramandando ai figli i segreti della ‘sua’
pizza : ci vuole tempo, passione e competenza.

Figuriamoci come possono lavorare i diplomati (sic!), delle due settimane!

Così ogniqualvolta ritorniamo alla pizzeria da ‘Lino’, il cuore fa pace con la ragione e le incazzature, d’incanto, scompaiono.

Poi abbiamo il maledetto vizio di anticipare la pizza con quella porchetta che Lino fa fragrante, leggera, che quasi si scioglie in bocca.

Aggiungete buona birra (anche artigianale), una buona scelta di vini, cortesia mai untuosa et….. voilà,lo stile-Lino
è perfetto !

Il viaggiatore del gusto